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Simone Tatti
Comunicazione

Simone Tatti

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Marketing

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The Unique Story

Tutti hanno una storia incredibile da raccontare, trovatela e rendetela unica.

Giornalista, data analyst e performance strategist. Questo è uno spazio di condivisione personale dove potrete trovare informazioni su di me, i miei interessi, le mie passioni e i miei lavori.

Comunicazione

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“Sapersi raccontare è un'arte”. Fallo in maniera professionale e strutturata per implementare il tuo business.

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Marketing

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“Non esisteste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Definisci una strategia, fissa gli obiettivi e raggiungili.

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Analisi dati

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Se conosci il tuo nemico e conosci te stesso, la tua vittoria è sicura”. Prima di agire, studia: il contesto, gli avversari, te stesso.

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Implementa il tuo business con un uso strategico degli strumenti digitali

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Per massimizzare i benefici economici derivanti dall'uso delle tecnologie digitali all'interno della tua organizzazione.

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Cura i rapporti con i media per un sicuro ritorno d’immagine

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Per attivare o consolidare i rapporti con la stampa e rafforzare la tua brand reputation.

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Potenzia la tua presenza sui social media

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Per incrementare la visibilità del tuo brand e costruire una community di utenti a te fidelizzati.

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Migliora la tua immagine

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Per aziende e professionisti che vogliono cambiare la propria immagine e fare un salto di qualità.

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Definisci la tua strategia per migliorare i tuoi profitti

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Per comunicare in maniera chiara è importante definire la tua mission, la tua vision e i tuoi obiettivi di breve e lungo termine.

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Per avere una visione ben definita delle tue performance e di quelle dei tuoi competitor.

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Domande più frequenti

La strategia digitale è il primo step da attuare per definire gli obiettivi e gli strumenti che un soggetto dovrà percorrere per massimizzare i benefici economici che derivano dall’utilizzo di tecnologie digitali.

Si tratta di un documento al cui interno potrai trovare almeno 3 punti chiave: Analisi, Decisione, Pianificazione. Oltre a queste sezioni possono essere allegati diversi altri documenti come: i risultati delle analisi, i manuali di implementazione e linee guida per nuove campagne, i sistemi di monitoraggio, ecc.
Gli step principali da attuare sono:
• Definizione degli obiettivi
• Identificazione del target di riferimento
• Analisi della concorrenza
• Sviluppo del piano
• Scelta degli strumenti digitali
• Gestione degli strumenti digitali scelti
• Digital ADV e Social Media Marketing
• Analisi dei dati statistici
Immagina una camera piena di potenziali clienti; questa rappresenta il mercato del web.
Ora ci sono due scenari:
SENZA STRATEGIA: è buio e non puoi udire (non hai un’analisi); puoi parlare e muoverti ma i risultati saranno goffi se non erronei; la probabilità di perdere tempo e denaro aumenta;
CON UNA STRATEGIA: hai acceso la luce e puoi udire (hai un’analisi); vedi non solo i tuoi clienti ma anche i tuoi concorrenti; questo ti permette di creare un piano d’azione in maniera più assennata e procedere deciso lungo la camera verso i tuoi obiettivi.
Quando vuoi creare una Strategia di Marketing digitale, hai due possibilità:
STRATEGIA FAI DA TE - Meglio di niente, ma ti imbarchi nell’analisi della situazione e rifletti su un piano d’azione privo di strumenti e con conoscenze limitate. Se sei sufficientemente preparato riuscirai a stilare un piano accettabile ma che non ti garantisce l’ottimizzazione delle risorse a tua disposizione, diversamente, convinto di aver risparmiato del denaro avrai invece sprecato il tuo tempo nella pianificazione di azioni non congrue con la conseguente perdita di tempo e anche del denaro che impiegherai per porle in essere.
STRATEGIA DI UN PROFESSIONISTA - In questo scenario deleghi (quasi) tutto a un soggetto che ha piena conoscenza della materia, mentre tu continuerai a impiegare il tuo tempo in quello che ti riesce meglio fare, ovvero la tua attività. Chiaramente il tuo coinvolgimento sarà sempre importante, ma non dovrai svolgere faticosi esercizi mentali o informatici e i soldi impiegati non saranno spesi ma investiti perché condurranno a un evidente ritorno di immagine e di profitto.
Non è sufficiente promuovere un contenuto ma è essenziale lavorare sulla qualità degli stessi con immagini suggestive e testi accattivanti, inserendoli in un piano di comunicazione mirato, al servizio di una strategia di successo, veicolandoli sui canali di comunicazione giusti.
È il tramite tra un’azienda, un ente o un privato e il mondo variegato dei giornalisti stampa, Tv, radio, e oggi anche i blogger influenti, i siti autorevoli di news e intrattenimento.
Fornisce ai giornalisti i materiali scritti e multimediali necessari per scrivere un articolo o per realizzare un servizio in cui si parla del cliente per cui lavora (questo è il famoso “comunicato stampa”) che deve essere redatto seguendo alcune regole. Inoltre, controlla ogni giorno che sull’intero panorama dei mass media e dei social media qualcuno non stia parlando male della realtà in questione.
No, non per esercitare come addetto stampa di soggetti privati non bisogna essere giornalisti, però avere delle entrature (conoscenze o canali di accesso) ai giornalisti aiuta parecchio. Considerate che ogni addetto stampa ha come concorrenti tutti gli altri addetti stampa di tutte le altre aziende (istituzioni o privati) che si contendono l’attenzione del giornalista e lo spazio sul giornale o nel Tg, che è ovviamente limitato. Avere esperienza giornalistica non solo favorisce certe relazioni ma consente di avere una dinamica reale e concreta del funzionamento delle testate di riferimento.
Il padre di tutti gli addetti stampa, Edward Bernays, diceva che già negli Anni 20 il 60% della prima pagina di un importante e prestigioso giornale USA era riempito di contenuti forniti dagli uffici stampa. Attualmente le dinamiche sono mutate, tuttavia molte delle testate giornalistiche, prevalentemente online, attingono in maniera consistente dai comunicati stampa se ben redatti e notiziabili.
Non esiste un tariffario ben definito, molto dipende dal fatto che la prestazione sia continuativa oppure occasionale, come nel caso di un evento. Il costo per la redazione di uno stesso comunicato può anche variare in relazione al bacino di riferimento della notizia e alle azioni di sensibilizzazione che è opportuno porre in essere.
Il social media marketing è una forma di internet marketing che sfrutta la capacità dei social media e delle applicazioni web (app) per generare interazione (engagement) e condivisione (social sharing) al fine di aumentare la visibilità e notorietà di una marca o brand. Esso include attività come la promozione/vendita di particolari beni e servizi, o di se stessi (Personal Branding), la generazione di nuovi contatti commerciali (lead) e l’incremento del traffico verso il sito web di un brand.
Il SMM crea “reti di individui” (community) che condividono interessi e valori espressi dall’zzienda (dall’organizzazione o dal privato) sui social. A questi soggetti vengono proposti dei contenuti rilevanti in vari formati (testo, immagini, video, ecc.) capaci di generare discussioni . Se gestita correttamente, l’interazione dell’utente/cliente con questi contenuti può produrre fidelizzazione (loyalty) e conversione. Inoltre, gli utenti/clienti con i loro “like”, “commenti”, “condivisioni”, attivano il passaparola online coinvolgendo singolarmente il loro network (amici, fan, follower) nella discussione. Ciò incrementa di molto la possibilità che una frazione di questi, a sua volta, finisca per diventare un fan/follower dell’azienda o del brand.
I motivi sono i più svariati e gravitano tutti intorno all’ottimizzazione delle risorse messe a disposizione.
• Ampio bacino – i social sono diventati un contenitore entro il quale è possibile entrare in contatto con un numero di persone superiore a tutti gli altri mezzi di comunicazione.
• Bassi costi: Creare profili sui social è gratuito così come creare e gestire con il proprio social media management, campagne di social networking.
• Alto ROI (ritorno sull’investimento) dagli investimenti pubblicitari: il ROI generato dal social media advertising è il più alto tra le varie forme di paid advertising. I social ads inoltre, sono un tipo di pubblicità che permette un’alta profilazione del target e personalizzazione: gli “ads” verranno mostrati solamente agli utenti realmente interessati ai prodotti/servizi promossi dall’inserzionista.
• Alto conversion rate (CR) o tasso di conversione: più del 51% dei social media marketer affermano che lo sviluppo di relazioni significative con i clienti si ripercuote positivamente sui risultati di vendita.
I social network sono diventati un luogo virtuale di ritrovo per le persone, nel quale si scambiano idee sui più disparati argomenti, si leggono recensioni su prodotti e servizi che si vogliono acquistare, si cercano informazioni su luoghi in cui si desidera andare. Una volta, quando ancora non esistevano queste piattaforme, la comunicazione delle aziende era di tipo unidirezionale e vedeva l’utente/consumatore assorbire passivamente le informazioni mentre l’unico scambio di opinioni avveniva nei bar o in altri spazi di aggregazione sociale con portata limitata. Oggi, invece, le persone spendono molto più tempo su Instagram, Facebook, o YouTube, dove la comunicazione è diventata bidirezionale, ed è lì che le opinioni delle persone sono sempre più influenzate e influenzanti.
Non è possibile rispondere a questa domanda in maniera precisa. Molto dipende dalle necessità comunicativa palesata dal committente e dalla tipologia di prodotti/servizi offerti. Per alcune realtà sarà sufficiente produrre pochi contenuti settimanali supportati da un’adeguata strategia ADV mentre per altri sarà necessaria una maggiore interazione. Va ricordato, in ogni caso, che la creazione dei contenuti non è l’unico momento di interazione con l’utente/consumatore bensì diverso tempo è dedicato alla cura della community, al monitoraggio dei post esistenti e alla creazione di risposte pubbliche e private.
Con questo termine si intende il processo che consente a imprese, professionisti e organizzazioni di rivedere i punti fondamentali del proprio brand.
Operando su diversi aspetti come valori fondanti, mission, unique selling proposition, payoff e naming. Solo per fare un esempio, in realtà si può operare sull’intera immagine coordinata coinvolgendo anche elementi molto specifici della comunicazione online e offline come il tone of voice. Senza dimenticare gli aspetti più evidenti come i colori aziendali e il logo. Questa è la sintesi del rebranding: cambiare forma e sostanza.
Il rebranding deve essere svolto per tenersi al passo con i tempi e adattare i parametri essenziali della marca alle nuove sfide del contesto. È essenziale mantenere coerenza tra ciò che si è e il proprio pubblico di riferimento.
Non esiste un’unica direzione da prendere quando si decide di operare una rivoluzione del brand. La letteratura relativa al rebranding è piena di esempi che possono sintetizzarsi in due grandi filoni, che sintetizzano un lavoro sfaccettato:
• Parziale - Come suggerisce il nome stesso, si parla di un’attività che non comporta una vera rivoluzione. Piuttosto tende a operare su angolature specifiche per adattare il brand alle nuove sfide.
• Totale - Qui l’opera di rebranding deve rivedere ogni sfumatura del brand. Rappresenta sicuramente l’aspetto più delicato e deve essere pianificato con cura.
Il rebranding è un’azione di marketing strategico che serve a risolvere alcuni problemi specifici e che comporta un cambiamento di percezione relativo a un professionista, un’azienda, un prodotto o un servizio. Il restyling,invece, è un’azione di comunicazione che serve a rinfrescare l’identità visuale di un marchio esistente. Ciò vuol dire che l’azione di restyling è sicuramente più semplice da pianificare e attivare e coinvolge un numero minore di professionisti abbracciando, di solito, solo il reparto creativo. Per il rebranding, invece, il lavoro da attivare è più articolato.
Non è facile riassumere un processo così articolato in poche righe, ma esistono degli step che rappresentano i pilastri imprescindibili di ogni azione relativa al marchio:
• Analisi del contesto;
• Analisi del brand;
• Costruzione di un nuovo concept e una nuova identity;
• Lancio del nuovo brand.
È una “tappa obbligata” per qualsiasi professionista o impresa che voglia avviare e promuovere correttamente il proprio business. Attraverso un Piano di Marketing è possibile eliminare o ridurre sensibilmente i classici errori che molti imprenditori commettono.
Una volta acquisiti gli elementi che il cliente possiede già, come lo storico dell’azienda, il mercato di riferimento, le informazioni sul prodotto, si conduce un’analisi sui fattori interni e esterni per poi delineare insieme al cliente una strategia di posizionamento e vendita.
Gli errori che più spesso imprenditori e professionisti commettono e che talvolta conducono al fallimento sono:
• Scarsa analisi dell’ambiente competitivo e della concorrenza;
• Errata scelta del target di riferimento;
• Errata definizione del Posizionamento di Marketing;
• Errata definizione del Marketing Mix;
• Scarsa efficacia delle azioni di comunicazione, promozione e vendita.
Direi che è fondamentale. La maggior parte degli imprenditori chiude la propria attività perché, pur avendo compreso correttamente le necessità del mercato, non è stato capace di progettare e comunicare correttamente il proprio servizio ai propri potenziali clienti.
Alcuni accorgimenti strategici e soprattutto della comunicazione possono essere di facile e immediata attuazione, garantendo i primi risultati in materia di generazione contatti già dai primi mesi. Ma è tramite un’attenta lettura dei dati raccolti dai primi investimenti che si otterranno i migliori risultati.
Il mercato offre prezzi per tutte le tasche, ma prima di scegliere a chi affidarti considera che la tua immagine è la finestra da cui tutto il mondo ti guarda ed è fondamentale che tu trasmetta un messaggio di professionalità e affidabilità. In mezzo alla moltitudine di input sul Web, un lavoro di qualità si riconosce èd è capace di valorizzare al massimo il tuo business, raggiungere il tuo target specifico e piegare la concorrenza.
Soprattutto in una prima fase, è limitante misurare il lavoro svolto solamente in termini di vendite o guadagni per l’azienda, anche se ciò rappresenta l’inevitabile punto di arrivo. Parte del lavoro consta nel consolidamento della brand reputation con annesso potenziamento della brand identity. In questo modo è possibile conquistare autorevolezza sul mercato e procedere a un percorso di fidelizzazione dell’utente/consumatore.
Essere presenti sui Social Network oggi è molto impegnativo e richiede un grande investimento di tempo, una conoscenza approfondita e soprattutto aggiornata di tutte le funzionalità e i canali. Tuttavia non è importante solamente essere presenti ma soprattutto saper emergere tra la moltitudine di soggetti presenti e di contenuti proposti. Occorrerà monitorare l’andamento della pagina e saper rispondere sia pubblicamente che privatamente in maniera professionale ma non distaccata. Capiterà, anche, di dover gestire delle crisi. Sei sicuro di saper fare tutto questo?
Ovviamente! L’avvento dei social ha traslato sul web gran parte della nostra quotidianità ma non tutti hanno un’educazione digitale adeguata. La gestione della tua immagine, alcuni dei contenuti postati, affermazioni poco ponderate possono danneggiarti, e anche se ti sembra non possano farlo in quel determinato momento potrebbero farlo in un prossimo futuro.
Sì, ho esperienza anche in questo ambito. Mi sono occupato della comunicazione e ho curato il personal brand di personaggi politici e dello spettacolo con risultati evidenti e documentabili. Ma ogni cliente è un caso a sé con esigenze e peculiarità differenti.

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